Quando tu passeggi serenamente godendoti le luci, la musica in filodiffusione, Oh happy day, la gente rilassata che cammina al tuo ritmo da meditazione orientale, assieme a dei tuoi amici che vengono pure da fuori, dal nord, con i figli piccoli attirati dalle atmosfere natalizie e dai personaggi dei cartoni animati che girano in carne e ossa e si fermano per sorriderti e per rispondere alla richiesta di una foto, piccoli sensibilissimi al minimo rumore, all’impercettibile disturbo sonoro… in questi casi ci si può rivolgere a chi a ogni tuo passo lancia delle miccette (piccole bombe ma non bombette) a caso e nel mucchio con il ghigno del piacere di aver colpito l’obiettivo e il gusto di riuscire a mimetizzarsi tra la folla o tra i clienti di una bottega, miccette che fa esplodere con la registrazione video in mezzo alla strada alla piazza al vicolo tra i coinvolgenti canti di buon Natale e buon Anno Nuovo e che scoppiano come i missili in una tragica vera guerra facendoti arrisantare (sussultare) nel tuo animo religiosamente pacificato e confessato con tutti i sacramenti e facendo spaventare i bambini e gli adulti al seguito, si può in estrema sintesi esprimere all’ignoto lanciatore la seguente incontenibile imprecazione:
“nta li manu t’hava a veniri!” ?
Si può dire? Oppure mi condannano con una sanzione cara e amara, caravigghiara, perché considerato un violento e istigo alla vendetta, al sangue, all’odio e sono per tale criticabile ragione da escludere dal civile tollerante consesso dell’umanità per aver lanciato questa mia miccetta verbale sui tranquilli social con il cuore che ancora batte di pulsazioni accelerate e pensa già ai botti di fine anno?
“nTa li manu!”
In effetti le parole sono peggio delle bombe.
“nTa li manu!”
Questa sera alla fine sarò arrestato, lo so. Perché imprecare – mi condanneranno – contro chi sta semplicemente giocando con delle innocue piccole, minuscole bombe giocattolo?
“nTa li manu!”
Raimondo Moncada
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