Ma la vogliamo finire a dare spazio e credibilità a spacciatori di illusioni e male?
Nelle ultime ore dell’anno trovano importanti palcoscenici, e potenti megafoni, lettori di palle magiche, interpreti di carte da scopa e linee solcanti palmi delle mani e rughe di vecchiaia sulla fronte; eccezionali decriptatori della verità depositata nel fondo di tazzine di caffè, e oroscopanti capaci di prevedere con la precisione dei secondi l’imminente futuro già abbozzato in calendari e agende regalate o acquistate in cartoleria.
Ma la vogliamo finire a prendere in giro un mondo che è stato rinchiuso a casa per una pandemia non prevista dagli oroscopanti lettori di palle e pallisti in un anno ritenuto fortunato grazie alla congiunzione carnale dei pianeti?
Ma la vogliamo finire a parlare di un anno positivo per la salute del segno dei Pesci quando un appartenente del segno dei Pesci si è preso non solo pesci in faccia ma ha attraversato un anno che rischiava di non attraversare?
Ma la vogliamo finire a giocare con la sofferente credulità popolare che si afferra a ogni cosa pur di attaccarsi a una speranza creata da un’illusione verbale, da una parola, una formula pronunciata bene, ad arte?
Ma la vogliamo finire a continuare a fare del male a chi ha un briciolo di cervello umano che nonostante tutto un po’ funziona e ragiona?
Ma la vogliamo finire a rompere le scatole già ricolme di disumano dolore?
Ma la vogliamo finire a dire come sarà il nuovo anno, il 2023, grazie a non so quali poteri conferiti da non so chi, mese per mese, giorno per giorno, ora per ora, segno per segno?
Ma la vogliamo finire?
Raimondo Moncada
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