Maestro di un maestro di livello mondiale. Il primo maestro è di Sciacca, il secondo di Agrigento (anche se nativo di Taormina). Sto parlando del chitarrista saccense Nino Cusumano e del chitarrista agrigentino-taorminese Francesco Buzzurro che ieri sera si è esibito col suo strumento nella Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca.
La storia del maestro di Sciacca (che unisce la città dove vivo e lavoro con la città dove sono nato e cresciuto) l’ha tirata fuori lui, Francesco Buzzurro, per dedicargli il medley con brani di Ennio Morricone.
“La riconoscenza – ha detto il maestro Buzzurro – è un sentimento che tutti noi dovremmo avere nel cuore per le persone che hanno segnato la nostra vita”.
Nino Cusumano, musicista, compositore, ideatore di un metodo per imparare la chitarra, quando l’età glielo consentiva, da Sciacca si spostava ad Agrigento a dare lezioni a dei ragazzi. E tra quei ragazzi c’era anche Francesco Buzzurro, un talento già da allora che ora fa concerti in tutto il mondo e collabora con i grandi della musica.
“Nino Cusumano è stato estremamente importante per me – ha detto Francesco Buzzurro -. Ho avuto la fortuna di incrociarlo. È stato il primo a mettermi le mani sullo strumento. Gli devo molto”.
E giù gli applausi del pubblico per l’inattesa dedica e per il maestro Nino Cusumano che prima dello choc pandemico e prima della mia partenza per Bologna vedevo spesso in strada con la sua inseparabile chitarra e con il suo album fotografico di ricordi che usciva per raccontare la sua storia con l’amore per la vita, per la moglie, per la famiglia, per la musica, per l’insegnamento, per la vita.
Oggi – mi ha detto il figlio presente al concerto – ha 94 anni ed è rimasto a casa afflitto da problemi di salute che gli hanno impedito di riabbracciare il suo allievo, oggi maestro come lui di musica e di talenti.
Che bella la gratitudine! Che bello essere raccontati a chi non sa, a chi non conosce o non riconosce, a chi non dà il giusto peso alle storie che ogni giorno abbiamo davanti.
Ora che so guarderò il maestro Nino Cusumano con altro occhio, con altro cuore. Intanto un caro saluto e l’augurio di una pronta guarigione.
Raimondo Moncada
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