Oggi a pesca sotto il sole dell’8 gennaio 2023, a qualche centinaio di metri da me che sono appoggiato sulla ringhiera di Via Madunnuzza a Sciacca ad assistere allo spettacolo che la natura mi offre.
E io applaudo, con le mie mani accaldate, di fronte a cotanta bellezza che si violenta contro i miei occhi bisognosi.
Assistendo, la testa se ne va per i fatti suoi, incontrollata.
Immagino che i pescatori dormano sonni tranquilli, in barba al detto “Chi dorme non piglia pesci”. Non è più così. Con questo caldo invernale (e non estivo), con questo cielo limpido, con queste tinte che si distendono con più azzurri sulla superficie del mar Mediterraneo, i pesci si lasciano prendere per stordimento. Perché anche loro sono attratti come me, come tutti noi, da quello che accade sopra il grande acquario e risalgono dal sicuro fondo del mare per godere sul pelo della superficie quello che l’estate invernale sta riservando all’intera umanità distratta, in questo momento senza pioggia, senza freddo, senza nubi, senza ombrello, senza pellicce, senza stivaloni, senza vento, senza mutandoni di lana merinos.
Ed è lì la fregatura dei pesci. Loro si lasciano prendere con infantile facilità dal pescatore che dorme nella pancia della barca sonni tranquilli lasciando fare alle reti e alle lenze.
E noi? Dove sta la fregatura di questo tempo che ci regala un clima che ancora non vogliamo riconoscere come pazzo e correre ai ripari?
Basta ora con le chiacchiere che non portano a nulla e fatemi chiudere gli occhi porgendo il mio volto ai raggi del bel sole siculo per una lampada solare naturale, potente, gratuita. Chiedo perdono ai centri estetici costretti a chiudere per sleale concorrenza.
Raimondo Moncada
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