Il dolore per la morte di un familiare deve avere le sue precise manifestazioni, radicate nel nostro cervello. Se uno o una non manifesta il proprio dolore secondo queste forme ritenute “universali”, va inevitabilmente a toccare e disturbare corde sensibili e a deludere ogni aspettativa arrivando anche a far pensare: chissà cosa c’è sotto!
Tutti gli occhi d’Italia, milioni, sono in queste ore per lei, per Maria De Filippi. Una grande donna investita da un dolore che abbatte ogni resistenza e sovrasta ogni appartenente al genere umano: la perdita del proprio amore che ti fa reagire anche con uno stato emotivo di paralisi.
L’uscita di Maria De Filippi – osservando il mondo dei media – era molto attesa e per questo è stata ed è analizzata in ogni sguardo, in ogni gesto, in ogni movimento labiale, in ogni scatto fotografico, in ogni frame televisivo della diretta minuto per minuto dalla camera ardente dove si sta dando l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo: vediamo come si comporta… chi saluta… come si siede… che cosa dice…
E c’è chi si è già chiesto: perché Maria non ha guardato, toccato, baciato la bara di suo marito? Perché è andata via solo dopo mezz’ora? Perché qua? e perché là?
Come se il dolore di una perdita – e anche di una grave malattia – fosse una cosa pubblica, come se uno dovesse aderire per forza alle aspettative della gente, degli osservatori, dei critici, dei social, della tradizione e a quello che fanno di solito gli altri e buttarsi a terra, e strapparsi i capelli, e urlare, e dare spettacolo, come nei film.
Come se uno o una – anche se personaggio pubblico – non fosse libero o libera di viversi il proprio immenso, indescrivibile, lancinante dolore come vuole, nel proprio privato, lontano dalle telecamere, dagli avidi occhi giudicanti che reclamano almeno una foto con le lacrime e non quell’espressione così scioccata che non è da lei.
Ma come si permette? Proprio da lei non ce lo saremmo mai aspettati. Vediamo adesso che cosa dirà quando riprenderà le sue trasmissioni televisive… Ma quando riprenderà?
Un attimo, signora Maria! Che nel frattempo mi faccio un selfie.
Raimondo Moncada
Lascia un commento