“Faccio sempre ciò che non posso fare, in modo da imparare come farlo”. Non amo tanto le citazioni, perché rischiano di sostituirsi al mio ragionare. Ma quella tra virgolette non la considero propriamente una citazione fine a se stessa, ma un insegnamento, uno stimolo, una pedata nel sedere.
Viene attribuita a un grande artista, a uno che ha bucato il muro dell’arte tradizionale, che ha trovato la sua strada, i suoi colori, le sue forme, senza copiare nessuno anzi facendosi poi copiare.
All’inizio l’avranno magari preso in giro, non l’avranno considerato un artista ma un imbianchino con la squadretta.
“Ma chi si crede di essere: è ridicolo!”
E lui ha continuato, ha dato fiducia alla sua voce, alla sua mano, alla felicità del suo pennello, alla testa del suo essere eternamente bambino. E ora lo omaggiamo e non ci sono soldi per pagare i suoi “sgorbi”.
Siamo eccezionali. Prima buttiamo a terra gli artisti e poi li rivalutiamo e li cerchiamo e li paghiamo e facciamo pure la fila strappandoci i capelli.
Raimondo Moncada
P.S. La citazione è attribuita a Pablo Picasso. Oggi ricorre il cinquantesimo della morte su questa terra.
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