Voci del cuore

Ditemi voi se si può continuare così.

Ero seduto pubblico tra il pubblico, nascosto dentro il mio berretto, al riparo con la mia pronunciata visiera da ogni sguardo, mentre attendevo l’inizio della presentazione del libro di poesie “Poetare in siciliano” pubblicato al termine di un laboratorio di scrittura tenuto per gli allievi di UniTre a Sciacca dal poeta Pippo Graffeo.

L’atrio superiore del Comune di Sciacca si stava gremendo e io, dopo i saluti a chi ho incrociato, allo stesso Graffeo e al conduttore ed editore Calogero Parlapiano, mi sono messo a leggere qualcosa sul mio smartphone tuttofare. Proprio in uno di quegli istanti ho sentito da dietro le spalle una voce che diceva a qualcuno con tono sorpreso:

“Ma quello non è Raimondo?”
Quella voce si è avvicinata fino all’esclamazione esplosiva:
“Raimondo!”

Ci baciamo e abbracciamo.
“Come stai?”

Lei è una delle allieve di Unitre e autrici del libro “Poetare in siciliano”.
Ho riferito il mio stato di salute e poi lei:

“Ma lo sai che in questi giorni ti ho pensato?”

Ha aperto la borsa ed ha uscito fuori da un mucchio di pagine scritte a mano un foglio e ha cominciato a leggere qualcosa che ha scritto proprio per me. Ho letto di sfuggita “A Raimondo!”

Ma come si fa?

Come si fa a raccontare il sentimento di quella voce che in mezzo al vociare del pubblico in attesa ha letto un lungo pensiero scritto per me.

“Mi è venuto spontaneo. Lo trascrivo al computer e te lo faccio avere”.

Mi ha quindi regalato un sorriso, un grande in bocca al lupo e la sua contagiosa fede nella vita.

Grazie di cuore.

Raimondo Moncada

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