“Volevo leggere questo libro, un vero saggio sulla libertà e la democrazia”. È quanto scrive in un messaggio il mio amico scrittore Salvatore Indelicato riferendosi al libro E se tornasse?, insignito del premio Buttitta 2023 per la sezione “Attualità” che ha comprato e letto la stessa giornata. Non una recensione, ma un pensiero “scritto di getto e col cuore” che mi ha autorizzato a pubblicare.
“Carissimo Raimondo, ho appena finito di leggere il tuo libro E se tornasse?
Non sono riuscito a staccarmi, se non alla fine (ho letto pure il codice a barre).
Oltre che un prezioso ricordo di tuo papà, Gildo Moncada, del suo vissuto, della sua sofferenza e della sua infinita voglia di libertà e di vita, l’ho interpretato come un accorato grido contro la deriva cui sta andando incontro la nostra società ipertecnologica.
Forse perché anch’io, come te, ho “vissuto” quei momenti con le parole e i racconti di mio nonno, ho provato più di un brivido lungo la schiena. La descrizione di quegli orrori voluti da uomini senza nessuna coscienza, trasposti ai giorni nostri, li ho avuti davanti ai miei occhi, provocando un moto di sorda rabbia dentro di me e portando il mio pensiero alla famiglia, ai miei affetti e a come potrei reagire ad una simile situazione.
Sarà il DNA partigiano di mio nonno, Giovanni Russo Archeoli.
Come scrivi nel tuo libro, attraverso il DNA assorbiamo il “vissuto” dei nostri familiari, ma non solo. Valori morali, quali la libertà, l’uguaglianza, la giustizia, sono quei sottilissimi “fili” che ci avvicinano e guidano nella vita.
Il tuo libro è da proporre alla lettura nelle scuole per la ricchezza dei suoi contenuti.
Continua a scrivere, non ti fermare.
Grazie per questo tuo interessante lavoro che proporrei alla lettura dei nostri giovani, così soggiogati dagli smartphone che non sono una compagnia, ma una solitudine.
Un affettuoso abbraccio, amico mio”.
Salvatore Indelicato
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