Meglio in aereo o a piedi?

Sto consigliando a una mia familiare di non prendere l’aereo per scendere in Sicilia dal nord.

“Vedi se puoi scendere a piedi o in bicicletta o al massimo con la motoretta”.

Il suo volo di questa sera ha già accumulato un’ora di ritardo. Questo le viene segnalato dal sito dove ha prenotato. Ma il ritardo potrebbe non fermarsi.

Il problema non è solo per i passeggeri che arrivano ma anche per chi li deve andare a prendere in aeroporto che non sa se aspettare a casa, se farsi il tragitto di un’ora e mezzo (e bene deve andare) a venti chilometri orari di velocità o comprarsi un lettino gonfiabile con aria condizionata incorporata da collocare nello scalo per ammazzare comodamente l’attesa.

Ma anche con quattro-cinque-sei ore di ritardo ci riterremmo fortunati. Ci sono amici e amiche della suddetta familiare che avevano da tempo prenotato il ritorno con atterraggio previsto a Catania, ma Catania è fuori uso. E la Lotteria Italia li ha dirottati a Trapani. Oltre al ritardo negli arrivi dovranno impiegare lo stesso tempo del ritardo per fare rientro a casa nella parte opposta della Sicilia sperando che non bruci più niente e che il traffico non li rallenti.

Tutto questo per dire che chi sta fermo, chi non si muove, chi non si deve spostare, chi non va da nessuna parte, chi non ritorna a casa per lavoro, studio, cure, è molto fortunato.

Questo – dicono gli esperti d’ottimismo – è vedere l’aereo mezzo pieno (se continua così).

Raimondo Moncada

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