Scovare i poeti nel bosco

Ci sono poesie che capisco
e poesie che non capisco.

E mi chiedo:
sono io che non capisco?
O è la poesia che non si fa capire?

Ma poi mi rendo conto
che la comprensione richiede tempo
tutto suo
esclusivo

La poesia non è un post
dalla lettura veloce
che acchiappa l’istinto del like
Non è un articolo di giornale
che deve essere chiaro e immediato
per farsi leggere da tutti
dal colto al meno colto

La poesia ti chiede uno sforzo
un grande sforzo
per l’epoca in cui viviamo
di fermarti
di lasciare perdere tutto
di ascoltarla
di avere orecchie solo per lei
non pensando ad altro
tra le pause delle parole
non facendo altro nel salto dei versi
come quando allo stop del semaforo
afferri il cellulare
per cercare la novità dell’istante
perdendoti l’espressione della madre dell’auto accanto
che si gira per sorridere al figlio neonato
dopo avergli fatto compagnia con un festival di canzoni.

La poesia
quella dei poeti
ti parla
anche non parlandoti
proiettando immagini
in uno schermo vergine
dentro la tua testa
nel sonno delle distrazioni
ed emettendo sinfonie
nelle casse stanche e spente
che ci seguono
ovunque come compagne di vita.

Poesia, dov’è la poesia?
Dove sono i poeti?
Sono in ritiro
nel cuore del bosco isolato
lontano dagli urli
che hanno profanato pure i templi
distanti anni luce
dalla frivola saggezza degli influencer
e dobbiamo andarli
a scovare
con la fatica
la pesantezza
la difficoltà
il frastuono
lo stordimento
di oggi.

Raimondo Moncada

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