Il monumento di Peppe Nappa

Lo conoscevo bene. Abbiamo lavorato assieme per quindici anni prima che andasse in pensione come Calogero Gulino ma non come Re del Carnevale di Sciacca. Adesso, a pochi giorni dal suo settantanovesimo compleanno, ci ha lasciati. Non c’è più. E tanto è stato il dispiacere mio, dei suoi vecchi colleghi, degli amici e di un’intera città alla notizia questa mattina della sua scomparsa.

Non lo vedrò più trasformarsi completamente con il suo costume da Peppe Nappa, col quale nonostante gli acciacchi dell’età era capace di ballare per ore e ore e ore durante i cortei e gli spettacoli del Carnevale di Sciacca. Impressionante! Io andavo a dormire e lui ancora ballava. Detiene il record di presenze: dal 1980 i Sindaci gli hanno consegnato come da buona tradizione le chiavi della città in occasione dei giorni di spensierata festa che attendeva per un anno intero per dare la vita al suo tanto amato personaggio.

Non lo incontrerò più con il suo sigaro spento tra le dita in Corso Vittorio Emanuele, vicino la sua reggia che domina il Quartiere Marinai, impreziosita all’esterno da mattonelle e quadri in ceramica artistica della sua città e dove si slancia orgogliosamente nel cielo il suo ritratto, nelle sue vere vesti: quelle di Re del Carnevale di Sciacca.

Il suo monumento.

Raimondo Moncada

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