Europa senza voto

Mi sono fatto largo nel vuoto rimbombante dei miei passi; mi sono affacciato all’interno del seggio con la mia faccia scrutatrice; ho quasi chiesto scusa per avere disturbato il presidente e i suoi collaboratori di sezione elettorale distratti dal nulla e per la prima volta ho votato nell’assoluto silenzio senza nessuno prima di me e senza nessuno dopo di me in un orario generalmente di punta, di affollamento di elettori.

Mi sono spaventato: ma che cosa è successo? Una nuova pandemia? Mal di sole? Mal di stomaco? Tutti chiusi in chiesa? Tutti piantati in spiaggia?

Impressionante!

A Bruxelles invieremo nostri rappresentanti italiani con il voto di nessuno, a parte quello mio e di qualche altro sconosciuto. Perché comunque vada, con il 70 per cento o con il 7 per cento, alla fine a Bruxelles ci andranno lo stesso e decideranno per noi, per il futuro dei nostri figli da crescere e per il futuro degli insetti da mangiare.

Raimondo Moncada

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