Lo spinno dell’arancina

“Sa che cosa è lo spinno, dottore?”
“Signor Moncada! Non mi metta in difficoltà, per favore e faccia quel che le dico”.
“Di spinno si muore, dottore, lo sa? Gliel’hanno fatto studiare?”
“Signor Moncada non me lo faccia più ripetere: non esageri con i cibi fritti”.
“E come faccio? mi dica lei come faccio?”
“Che significa come fa?”
“Dico come faccio a rinunciarci?”
“Ci deve provare, semplice”.
“Lei la fa troppo semplice, dottore”.
“Ma è solo per il suo bene! Deve pensare alla sua salute: l’alimentazione è fondamentale”
“Dottore, scusassi, ora mi dica lei come faccio a rinunciare alle arancine? Come? Dai, lei che è così sperto di laurea me lo dicesse”.
“Semplice. In questi casi la soluzione è da manuale e la si studia in Medicina cibotica generale. Sa che le dico: mangiamo assieme questa sera?”
“Ma dottore …”
“Non mi vuole a casa sua dove sono stato sempre tutte le volte che per una emergenza mi ha chiamato e io sono volato da lei per non farla morire?”
“Gna certo che è invitato a casa mia!”
“A che ora ci vediamo, signor Moncada?”
“Gna … verso le nove e dieci le va bene?”
“Va benissimo! Ma non possiamo fare adesso?”
“Ora?”
“Ora! Ora! Qui davanti alla vetrina dove si sono appiccicati i suoi occhi”.
“E mia moglie… e mia figlia…”
“Possono anche aspettare. “Questa volta ne va della mia salute”.
“Ok! Non la voglio avere sulla coscienza”.
“Grazie! Me ne ricorderò alla prossima urgenza alle tre di notte”.
“Caro dottore, amico mio, preferisce arancini al ragù, agli spinaci, alla salsiccia, ai gamberi, alla parmigiana o al prosciutto e mozzarella? Io o prendo sempre un’arancina all gli spinaci e una al ragù”.
“Io personalmente prendo un’arancina per ogni gusto, grazie”.
“Di niente”.

Raimondo Moncada

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