Il libro che sto vivendo

Oggi è la Giornata mondiale del libro e non soltanto di quelli già pubblicati. Ed è anche la Giornata del diritto d’autore e anche degli autori, quelli che scrivono, per sé e per gli altri: storie, saggi ecc. riempiendo pagine e pagine di parole, con un senso, una narrazione, una verità, un’emozione.

Non parole a caso. Non parole di altri, parole copiate. Ma parole proprie, pezzi della propria carne.

E oggi vorrei celebrare i libri, tutti i libri: i libri che ho dentro, in attesa solo di essere scritti; i libri già scritti e che custoditi nel cassetto attendono solo di essere pubblicati; il libro che sto vivendo e che in pratica è già scritto ma non ha ancora la dignità di un libro, nel senso che il libro oltre a chi lo scrive, a chi ci perde i mesi, gli anni per la sua completa scrittura, ha bisogno anche di un editore che lo ami, lo faccia suo, lo segua, lo faccia vestire, sistemare, stampare, pubblicare, promuovere, condividere con i lettori, quelli che leggono, che amano i libri, che amano quei libri.

E non è detto che si trovi.

Io allora celebro oggi il libro nato e diffuso, il libro nato e nascosto, il libro in potenza, quello in gestazione e il libro che è il tratto di vita che pagina dopo pagina sto vivendo e scrivendo con inchiostro trasparente.

Raimondo Moncada

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