È un quadro, a tutti gli effetti. Ci sono le pennellate di colore e ci sono i segni che ci riconducono alla vita di un quartiere che ha i suoi anni e la sua storia.
Oltre ai colori, ai panni stesi, c’è la musica provenire dalla casa a fianco e ci sono tre bambini, sotto l’inquadratura, che giocano. Due sono seduti con in mano un tablet e uno, il più piccolo, corre tra la mamma dentro un appartamento e i suoi compagni di giochi. Lui mi guarda, sorpreso, curioso, si immobilizza pure non nascondendo forse un po’ di paura.
I suoi occhi, grandi quanto il sole, mi dicono: “Perché sei qua? Perché tanta attenzione? Cosa fotografi?”
Gli altri due bambini non mi guardano neanche, così concentrati sul loro tablet da cui esce pure una musica araba. Per loro non esisto. I nostri sguardi non si incrociano. Ma io li osservo, perché sono vita nel quartiere, tagliato da fasci di luce che ora ti bruciano.
È una vita che conosco, avendola vissuta da bambino in Vicolo Seminario, nel centro storico di Agrigento.
Siamo a Sciacca, a San Leonardo, tra vicoli, scalinate, cunicoli, strettoie e spiazzi con muri trasformati in opere d’arte. Entrandoci ti sembra di essere pure tu parte di questo quadro vivente che muta a ogni istante con lo scorrere della quotidianità, con i panni stesi e con i giochi dei bambini.
Raimondo Moncada
Una tavolozza di colori per tanta vita vissuta.