La milizia Chopin

Non oggi ma domani notte metterò su una milizia e gli darò il nome di Chopin.

Ognuno si può fare la milizia che vuole di questi tempi, liberamente.

La Wagner insegna.

Io ho deciso. Vado al fronte. Ho tanti amici bene armati di strumenti musicali che possono fare al caso mio. Una volta avevo pure una compagnia dove cantavo e suonavo.

Vecchi tempi. Ma che nostalgia.

A questo proposito mi sovviene l’esame al Viale della Letteratura a Roma, nella sede della Siae, per l’iscrizione nella categoria “autori”, o meglio dei “compositori non trascrittori”, o meglio di gente che sa creare musica pur non avendo le basi per trascriverla su spartito musicale non conoscendo la sua scrittura.

Quel giorno aspettai il mio turno tra ragazzi con tastiere, chitarre, bassi, vìolini e contrabassi mentre io ero apparentemente senza alcuno strumento e mi guardavo in giro circospetto. Mi chiamò poi il commissario d’esame e mi chiese:

“Lei non ha portato alcuno strumento? Si vuol forse mettere al pianoforte?”

La presi come una minaccia. A quel punto aprii al rallentatore il mio giubbotto di jeans ed uscii dalla grande tasca interna non un fucile a canne mozze ma il mio flauto dolce delle scuole medie. Tutti mi guardarono male, spaventandosi pure.

Per farla ancora breve, venni promosso. Riuscii a improvvisare una melodia su quattro accordi tirati a sorte dal commissario.

Per la mia nuova armata, ho bisogno di grandi artisti alla Chopin. E ne ho sott’occhio tanti. Ho amici che sono dei maestri, superano l’eccellenza. Assieme ce la possiamo fare!

Dai!

Musicisti e cantanti di tutto il mondo UNIAMOCI!

Chiamo a raccolta chitarristi, tastieristi, violinisti, contrabbassisti, violoncellisti, flautisti, trombettisti, tamburellisti … tutti “isti” insomma.

A colpi di Serenate possiamo suonarla a chiunque.

Raimondo Moncada

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑