In ricordo di un amico

Svegliandomi mi è apparsa la foto sorridente di un collega giornalista. L’ha pubblicata un altro collega accompagnandola con queste parole: “In ricordo di un amico…”

E allora la mia testa è stata riempita da flashback, da momenti vissuti assieme, nel lavoro e oltre il lavoro. Ricordi di una grande persona, di un grande professionista che non c’è più da tredici anni e che si sono mescolati ad altre immagini, più recenti, immagini di felicità dei suoi figli, ora cresciuti, in occasione del matrimonio di uno di loro.

E ho pensato al mio matrimonio, con tutti presenti tranne mio padre, scomparso due anni prima in una mescolanza impazzita di gioia e dolore. E ho pensato a lui, al mio amico, negli ultimi giorni, quando sono andato a trovarlo in ospedale, aggredito dalla malattia, tanto arrabbiato col destino, attaccato alla vita, con la sua grande testa messa sottosopra, sconvolto, col pensiero continuo alla sua famiglia, con la sua stanza piena di libri ancora da leggere per ampliare la sua cultura già immensa.

Un amico, un giornalista, un padre, un marito, rubato a questa vita in cui ci accapigliamo per niente.

Tanti fiori per te. Profumati. Sei rimasto, vivo, nei miei ricordi più cari.

Raimondo Moncada

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