Lorenzo Tosa e la ricerca del padre

Cercare tutti gli indizi che portano a tuo padre, che portano a te stesso, abbattendo spesse mura di forzato oblio. È quello che ha fatto quasi quarantenne lo scrittore Lorenzo Tosa che ha perso papà quando aveva due anni e mezzo. E cercando una figura di cui non ha corporei ricordi, ma tanto mancante, scopre una verità per tanti indicibile, di cui avere magari vergogna e da nascondere, anche per proteggere anime sensibili.

Lui va fino in fondo nell’oscurità di un trauma e trova il coraggio di penetrare la dolorosa verità, racchiusa in cinque secondi, dà parola al silenzio protettivo di una famiglia, di una comunità di parenti e di amici, e prima bussa a tante porte e poi scrive scrive scrive da figlio che ha tanto bisogno del padre che non ha avuto, raccontando i trentatré anni di vita di un essere umano, con le sue fragilità, con le sue aspirazioni, con le sue contraddizioni, con il suo impegno civile e politico, con i suoi ideali poi traditi, con la felicità di quasi un’esistenza, con la tristezza degli ultimi mesi.

Una biografia di un uomo, un’autobiografia di un figlio, un quadro di un’Italia degli anni Settanta forse ancora poco indagata o anch’essa dimenticata o sconosciuta.

Lorenzo Tosa si è letteralmente messo a nudo, presentando con forza, lucidità e tenerezza il suo libro Vorrei chiederti di quel giorno, questa sera a Sciacca, al circolo il Corallo con il critico d’arte Tanino Bonifacio e la conduzione del giornalista Calogero Parlapiano (letture di Mariagrazia Catania).

Raimondo Moncada

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑