Centonovantaquattro. Non è solo un numero. Ma un diritto, una conquista. È la legge che in Italia consente a qualsiasi donna di richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla legge n. 194.
Ne ho sentito parlare ieri sera a Sciacca nel corso della presentazione del romanzo di Angela Smorto, Oltre il buio, sia da un punto di vista normativo e scientifico sia di vissuto reale.
Oltre all’autrice, sono intervenuti nell’atrio superiore del Palazzo comunale l’assessore alla Cultura Salvatore Mannino, il ginecologo Giuseppe Coco e la docente Isabella Tondo che ha anche moderato l’incontro.
Nel romanzo si parla di una donna che durante la gravidanza scopre di portare in grembo un feto gravemente malato e si ritrova nel dramma e nel trauma e nella solitudine della scelta.
Un tema sempre attuale, serio, complesso; una conquista di civiltà, una legge – si è detto da più punti di vista – da difendere per tutelare la salute della donna e per non tornare indietro, nel buio.
Raimondo Moncada
Lascia un commento