Puoi avere mille motivi per essere contento. Uno in particolare mi ha illuminato la giornata, con una calda luce che si è aggiunta al promettente sole di giornata.
Una frenata, un incontro casuale con un’amica.
Non ci vedevamo dall’inizio del mio percorso medico, da quella diagnosi-sentenza che in un istante mi ha staccato dalla realtà di sempre, dalla normalità, e proiettato altrove, anche con la testa. La stessa cosa lei, durante il mio percorso terapeutico, catapultata dall’istante della diagnosi in quella dimensione in cui ti sembra ti dover abbandonare tutto, chi ti sta accanto, i figli, il lavoro, la tua vita sulla terra.
Ci siamo visti e in pochi minuti, al volo, abbiamo condiviso gli stessi identici stati d’animo, gli stessi passi, le nostre fragilità, la vita da dipendenti di un ospedale, un medico, una cura, una speranza.
Mi ha fatto tanto piacere vederla, saperla per un giorno fuori casa pur nella fragilità, fisica e psichica, che una dura terapia provoca.
Ci siamo commossi e abbiamo anche sorriso, nonostante tutto. Andiamo avanti. La vita continua.
Raimondo Moncada
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