L’arte è più di una medicina. L’arte è una ragion d’essere, parte di te. È la tua voce, la tua espressione, la tua emozione, la tua motivazione, la tua dimensione, il tuo diritto di cittadinanza, il tuo sentirti alla pari, realizzato. È la tua essenza.
Ho pensato a questo vedendo Luca Maniscalco allestire la sua seconda mostra di pittura assieme alla madre, Marta Russo, e alla sua pedagogista. La pittura ha fatto fare a Luca passi da gigante, e l’ho notato confrontando l’incontro di oggi con l’ultimo incontro che ho avuto con lui qualche anno fa. L’ho trovato maturo e disponibile al contatto, alla relazione, alla comunicazione.
Luca ha una gravissima disabilità. Ho chiesto pure il permesso a Marta per scriverlo. Ha una forma di autismo grave. Ma questo non gli ha impedito di frequentare tutte le scuole, compreso il liceo artistico Bonachia, e dopo il diploma un corso di due anni alla Skenè Academy e ora privatamente è seguito da una docente di sostegno.
Luca Maniscalco si prepara a essere grandissimo protagonista di una seconda mostra personale. Verrà inaugurata venerdì 16 giugno 2023, a Sciacca, nella Sala Blasco del Palazzo Municipale, alle ore 18. L’esposizione dei suoi dipinti rimarrà aperta fino a domenica. Si intitola “Emozioni a colori” ed è stato per me una pura emozione farmi guidare dalla sua voce ed entrare nella Sala Blasco in piena operazione di allestimento. Nessuno strumento sonoro sarebbe stato in grado in quell’istante di misurare il livello della sua felicità con il primo non ufficiale visitatore e sostenitore, così come quello di Marta che mi ha invitato a dare un’occhiata alla seconda produzione. Sono stato colpito da tante opere, che hanno il tocco originale del suo autore; ne ho presa una, raffigurante un chitarra, e ho invitato artista e mamma a farsi fare una foto.
“Posso scrivere eventualmente qualcosa sull’evento e pubblicare la foto?” ho chiesto.
“Certo!” mi ha detto Marta con la quale ho avuto poi modo di scambiare qualche parola. Marta è vicepresidente dell’associazione Crescere Insieme Onlus, un nome e una missione. Abbiano parlato di autismo, di questa patologia gravemente disabilitante, dei suoi effetti, delle famiglie che si sentono cadere il mondo addosso, delle ingenti spese che sono costrette ad affrontare, del sentirsi sole e spesso impotenti e non prese in carico per ogni necessità per come sarebbe giusto, di un’esistenza messa sottosopra per non dire sconvolta. E abbiamo parlato di Luca, ora ventiseienne, della sua passione, dei suoi inizi, della sua vocazione che si è manifestata già nei primi anni trasformando le pareti di casa in tele.
Perché parlarne?
Me lo sono chiesto.
E la risposta l’ho trovata nella forza di chi ha il coraggio di uscire di casa, di parlarne, di superare ogni muro, di condividere il percorso irto di insormontabili ostacoli, di dire che nonostante tutto si può riuscire ad aiutare chi è in uno stato di inesprimibile difficoltà a trovare e a esprimere una propria vocazione e a trasformarla in talento. È una testimonianza potente, che lancia un messaggio di speranza, ad altre famiglie, ad altri genitori, ad altri Luca.
Raimondo Moncada
Lascia un commento