Angela Scandaliato e il dono della cultura

Non potevo avere un risveglio peggiore. Apro gli occhi e la prima cosa che leggo questa mattina, dopo una notte quasi insonne, è la notizia della morte di Angela Scandaliato.
Una donna donna (na fimminuna!), insegnante, saggista, scrittrice, storica, capace di trasmetterti pura energia, oltre che la sua cultura sconfinata e il piacere per lo studio, la ricerca, il sapere, la storia. Era un’enciclopedia vivente.

Sapendo di un recital che stavo preparando su Tommaso Fazello, un giorno di qualche anno fa mi invitò a casa sua per farmi conoscere un libro con una traduzione in italiano moderno scritto da due docenti dell’Università di Palermo.
“Tieni, portatelo a casa. Quando finisci me lo riporti”.

Ecco il regalo delle persone di cultura. Non se la tengono per sé, ma la elargiscono agli altri, a chi la cerca, a chi la richiede, a chi ne ha bisogno, a chi ha fame di conoscenze. Bastava starle accanto per bagnarsi del suo sapere immenso e della sua passione ed esserne presi come per incanto.

Persone non comuni.

Quando mi vedeva da lontano, si fermava e mi aspettava per salutarmi, col suo sorriso, con la sua eleganza, con la sua voglia di vivere, di sapere anche da un incontro. Così mi faceva sentire importante.

Un grandissimo dispiacere. La malattia l’ha colpita e ha spento un faro. Si ammutolisce così, per sempre, una voce unica, preziosa, di valore, insostituibile. La cultura, tutta, si impoverisce.

Raimondo

P.S. Ora basta! Che il destino si dia una calmata e una lunga tregua. Non si può ogni giorno scrivere un ricordo funebre. Troppo dolore e non ho più le vecchie forze.

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