Non ci vuole niente a finire nei guai. Basta un’accusa ingiusta, essere scambiati per qualcun altro.
Ne ho avuto dimostrazione a Sciacca.
Mi trovavo a scambiare due parole con un amico, Giuseppe, quando un uomo si avvicina e lo punta deciso. Non badando di interrompere la conversazione, gli dice:
– Scusa, ti posso dire una cosa?
– Prego…
– Ma tu non sei Accursio S. ?
– No!
– Come no?
– Non sono quello che dice lei.
– Ma sei preciso!
– Mi dispiace.
– Somigliantissimo!
– Non sono lui.
Vista l’insistenza, mi intrometto e garantisco per il mio amico dicendo che l’Accursio S. a cui si riferisce non è di Sciacca ma di un paese vicino. Lo dico perché lo conosco bene. Quasi si convince. Ma prima di allontanarsi fa:
– Ma non è che è Accursio S. e mi prende in giro?
– Gliel’assicuro. Non sono Accursio S.
L’uomo va via non convinto. E io mi sono subito chiesto: ma cosa ci avrà visto di così somigliante. Giuseppe ad Accursio non somiglia per niente.
Raimondo Moncada
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