La fortuna di chi è in Sicilia

Un tassista, a Bologna, mi accompagna in aeroporto. Parliamo del più e del meno lungo il tragitto, così per riempire il tempo tra un semaforo e un altro e rompere il silenzio dell’arrivederci a una città che si sta prendendo cura di me.
“Dove andate?” mi chiede il tassista, mentre io guardo un po’ il paesaggio che scorre come un film davanti ai miei occhi e un po’ il display col contascatti che da solo riempie il vuoto del tragitto e dà valore al tempo che trascorre e che non ha possibilità di rifornimento.
“Siamo siciliani”, rispondo, “e ci dirigiamo a Palermo per poi scendere giù a Sciacca, a metà strada tra Trapani e Agrigento”.
“Che tempo fa giù in questo momento?”
“Da quello che so, da quello che vedo dalle foto che pubblicano i miei amici, in Sicilia si va ancora al mare”.
“Siete fortunati voi”.

Raimondo Moncada

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