Ho letto in questi giorni la parola “migrazione”, come spostamento di persone dal sud all’altrove e non rivolta al lavoro. La migrazione è sanitaria e non è riferita ai medici.
La migrazione di cui si è parlato e scritto è riferita ai malati, quelli con certe patologie innominabili, come quelli oncologici, a cui non fa per niente piacere lasciare la propria terra per l’altrove.
Migranti sanitari: non è una bella cosa. E non ci sono barconi, ma traversate, viaggi sempre della speranza.
Quando la sanità diventerà uguale in tutta Italia? e si arresterà la migrazione dei malati? e si azzereranno i costi per le famiglie e per gli stessi sistemi sanitari regionali?
Piove, da tanto tempo. E c’è chi ha l’ombrello e chi no. Ma discutiamo del meteo.
Raimondo Moncada
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